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Ugo Martiradonna is an Italian painter who resides in Bari, Italy. He began exploring abstract drawings in the 1960s. In the 1970s, he was one of the leaders of the artistic movement called Nuova Figurazione, where he employed realistic and expressive forms on social issues. In this time period, Martiradonna illustrated books Bevete Puglia and La Uecchinera. In the 1980s and 1990s, he developed a new form of representing reality whereby he experimented with new aesthetic techniques while maintaining the moral value of the work.  In the 2000s, his work was greatly influenced by the impact of mafia, terrorism, social protest, war, hijackings, massacres and immigrant shipwrecks. Since 2010, he continues to explore the human body, mainly female, in evocative and symbolic ways.

Martiradonna was born on January 26, 1935. His early childhood was impacted by World War II.  He dropped out of school at the age of 12. He grew up watching his father in his glass decoration studio and as a young boy helped him create complex stained glass work. Though this experience did not inspire his art directly, it did influence his drive to work uninterruptedly, aiming to strive for perfection. After the war ended, he was inspired by American black and white cinema and began to draw portraits of the actors using charcoal. Later in life, Martiradonna was the beneficiary of a law that stated that anyone with talent could become a teacher.  The Art High School of Bari awarded him a teaching degree in 1969, allowing him to turn his passion into a profession.

Martiradonna continues to paint every day.  He is often asked why he does not seek to sell his work and he always replies, “Selling is not important to me… I paint to overcome myself.”  In 2018, he agreed to digitally archive his work over the past 50 years to leave a legacy for his grandson.

Ugo Martiradonna è un pittore italiano residente a Bari, in Italia. Ha cominciato a lavorare intorno agli anni Sessanta, cimentandosi nell’arte astratta. Negli anni Settanta è uno dei protagonisti del movimento artistico Nuova Figurazione che, nell’intento di svecchiare l’arte tradizionale, coniuga nuove forme espressive e problematiche sociali. In questo stesso periodo illustra i libri Bevete Puglia e La Uecchinera. Negli anni Ottanta e Novanta continua a sviluppare una nuova forma di rappresentazione della realtà, sempre mettendo insieme ricerca e impegno. Dal 2000 in poi le sue opere riflettono sempre più problematiche sociali e politiche:  mafia, terrorismo, protesta sociale, guerre, dirottamenti, massacri e, più recentemente, naufragi. Rappresentativa in tal senso è la mostra Si contano le assenze del 2006. Dal 2010 ad oggi il suo impegno si concentra sullo studio del corpo umano, in particolare quello femminile, considerato più evocativo e simbolico.

Martiradonna nasce a Bari il 26 gennaio 1935. Trascorre la sua infanzia durante la Seconda Guerra Mondiale e non può seguire regolari corsi di studio; abbandona la scuola a 12 anni. Cresce osservando suo padre, specializzato in decorazione del vetro. Più tardi lo aiuterà nella  realizzazione di vetrate artistiche. Tuttavia questa esperienza non influenza direttamente la sua arte ma lo abitua a lavorare con continuità, alla ricerca della perfezione.

Alla fine della guerra comincia ad andare regolarmente a cinema, dove proiettano film americani; a casa, col carboncino, ritrae gli attori che ha appena visto sul grande schermo.

Nel 1967, la sua passione diventa professione: grazie a una legge che consentiva a chi avesse talento di diventare insegnante, intraprende la carriera d’insegnamento nel Liceo Artistico statale di Bari.

Martiradonna continua a dipingere ogni giorno. A chi gli chiede perché non cerchi di vendere le sue opere, risponde sempre: «vendere non è importante per me… io dipingo per superare me stesso». Oggi le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

Nel 2018 viene creato un archivio digitale della sua intera produzione, che ricopre un arco di tempo di oltre cinquant’anni, da lasciare in eredità a suo nipote.

Ugo and Grandson